Tempio di Giove
Nelle parole dei custodi va ricercata la profonda dicotomia tra la loro missione di devoti tutori dei “sacri monumenti” [Complesso archivistico: Prefettura di Agrigento, Intendenza e atti della Prefettura di Girgenti 1827-1887 b.485 7], e l’atteggiamento di chi invece abusava di questi reperti. L’area in cui sorge il tempio è stata, ad esempio, spesso eletta dai pastori come luogo dove pascolare gli animali. In un resoconto del Regio Custode Raffaello Politi leggiamo tutta la sua indignazione nei confronti di un bovaro e della sua mandria di “bovi che devastavano que’ venerandi Ruderi”. Questo episodio lo spinse a richiedere delle armi per i custodi, tanto gravi e frequenti erano gli scontri “co’ pecoraj di Girgenti” [Complesso archivistico: Prefettura di Agrigento, Intendenza e atti della Prefettura di Girgenti 1827-1887 b. 484 6_2].
In altri documenti troviamo “quei sacri ruderi che sono l’ammirazione del mondo tutto” [Complesso archivistico: Prefettura di Agrigento, Intendenza e atti della Prefettura di Girgenti 1827-1887 b. 484 13_1] adibiti a bettola o, come riporta il custode Pasquale Rizzo Pinna nella sua lettera all’Intendente di Girgenti, a residenza di una famiglia di caprai.
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Gli altri punti di interesse nello stesso percorso
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Museo Archeologico Regionale Pietro Griffo
Nel 1867 venne ritrovato un vaso e consegnato al Museo Comunale di Girgenti.
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Tempio dei Dioscuri
Il Tempio Castore e Polluce, o Tempio dei Dioscuri, occupa la parte più a sud di un vasto complesso di aree sacre, chiamato Santuario delle Divinità Ctonie.
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Tempio di Demetra
Il crescente fascino per le antichità classiche alimentò il traffico illecito dei reperti storici, che venivano venduti ai collezionisti privati o al re stesso in cambio di una ricompensa.
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Tempio di Ercole
Nel 1834 la Commissione di Antichità e Belle Arti di Palermo avviò i primi interventi di restauro del Tempio di Ercole, o Tempio di Eracle.